L' USO DELLA LINGUA LATINA

Il latino è la lingua della Chiesa Cattolica, poiché ha diffuso il cristianesimo in tutto il mondo, unendo nell'unica Fede italiani, inglesi, francesi, germanici, e tutti gli uomini di tutta la terra.
Il latino è la lingua usata dai primi padri della Chiesa, negli scritti di S. Agostino e di S. Tommaso d'Aquino; è la lingua destinata al canto gregoriano; è la lingua della Sacra Liturgia.

Perché, in breve, usare il latino e non la propria lingua?

Innanzitutto perché, in quanto lingua sacra della Chiesa, è adatta ad aiutare il fedele a cogliere il momento di sacralità in cui si è immersi durante il Sacrificio del Calvario; la straordinarietà di ciò che accade durante la Santa Messa viene in questo modo evidenziata anche con l'aiuto di una lingua “straordinaria”, cioè non di uso quotidiano. Poi, perché nelle versioni dei sacri libri, fatte in lingua latina, la Provvidenza divina trasfuse quella forza e quelle dolcezze che sarebbe inutile cercare nelle versioni fatte in qualcuna delle lingue volgari.

Inoltre la Chiesa Cattolica, presieduta da un capo solo e diffusa in tutte le nazioni della terra, deve avere per necessità una lingua universale intesa in qualsiasi luogo, e il latino è un chiaro ed evidente segno di questa unione cattolica: si trovino in America o in Africa, in Asia o in Europa, i cattolici assisteranno ad una Santa Messa identica a quella del loro Paese natale. (A tal proposito, si veda la catechesi n.32)

NEL PERIODO DI SETTUAGESIMA, SESSAGESIMA E QUINQUAGESIMA

Quest'anno, la domenica del 28 gennaio è la "Settuagesima", la domenica del 4 febbraio "Sessagesima" e la domenica 11 febbraio "Quinquagesima".

Perché sono chiamate così? Perché indicano rispettivamente la settima, la sesta e la quinta domenica avanti quella di Passione.

La Chiesa, dalla domenica di Settuagesima fino al Sabato Santo, tralascia nei divini uffizi l'Alleluia, che è voce di allegrezza, ed usa paramenti di color violaceo, che è colore di mestizia, per allontanare con questi segni di tristezza i fedeli dalle vane allegrezze del mondo ed insinuare in essi lo spirito di penitenza.

Nei divini uffizi della settimana di Settuagesima, la Chiesa ci rappresenta la caduta dei nostri progenitori, Adamo ed Eva, ed il loro giusto castigo; negli uffizi della settimana di Sessagesima ci rappresenta il diluvio universale mandato da Dio per castigare i peccatori; negli uffizi dei primi tre giorni della settimana di Quinquagesima ci rappresenta la vocazione di Abramo, ed il premio dato da Dio alla sua obbedienza ed alla sua fede.

Malgrado le intenzioni della Chiesa, nel tempo di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima, più che in qualunque altro, si vedono tanti disordini di una parte di cristiani per malignità del demonio, il quale, volendo contrariare i disegni della Chiesa, fa maggiori i suoi sforzi per indurre i cristiani a vivere secondo i dettami del mondo e della carne.