RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 9/CANONI SUL SACRAMENTO DEL BATTESIMO

1. Se qualcuno afferma che il battesimo di Giovanni aveva la stessa efficacia del battesimo del Cristo (178) sia anatema.

2. Se qualcuno afferma che la vera acqua naturale non è necessaria per il battesimo (179) e darà, quindi, un significato metaforico alle parole del signore nostro Gesù Cristo: chi non rinascerà per l’acqua e lo Spirito santo (180): sia anatema.

3. Se qualcuno afferma che nella chiesa romana (che è madre e maestra di tutte le chiese) non vi è la vera dottrina del battesimo (181): sia anatema.

4. Se qualcuno afferma che il battesimo anche se amministrato dagli eretici nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, con l’intenzione di fare quello che fa la chiesa, non è un vero battesimo (182): sia anatema.

5. Se qualcuno afferma che il battesimo è libero, cioè non necessario alla salvezza (183): sia anatema.

6. Se qualcuno afferma che il battezzato, anche se lo volesse, per quanto pecchi, non può perdere la grazia, a meno che non voglia credere: sia anatema.

7. Se qualcuno afferma che quelli che vengono battezzati in forza dello stesso battesimo sono obbligati solo a credere e non ad osservare tutta la legge del Cristo: sia anatema.

8. Se qualcuno afferma che i battezzati sono liberi da tutti i precetti della santa chiesa, sia scritti che tramandati oralmente, cosi che non sono tenuti ad osservarli, a meno che non si vogliano sottomettere ad essi spontaneamente: sia anatema.

9. Se qualcuno afferma che gli uomini devono essere richiamati alla memoria del battesimo ricevuto in modo che capiscano che tutti i voti formulati dopo il battesimo, in forza della promessa già fatta nello stesso battesimo, sono vani, quasi che con essi si sminuisca la fede, che essi hanno professato, e lo stesso battesimo: sia anatema.

10. Se qualcuno afferma che tutti i peccati che si commettono dopo il battesimo, per il solo ricordo e la sola fede del battesimo ricevuto vengono perdonati o diventano veniali: sia anatema.

11. Se qualcuno afferma che un battesimo valido e legittimamente conferito debba essere ripetuto per chi abbia negato presso gli infedeli la fede di Cristo, quando torna a penitenza: sia anatema.

12. Se qualcuno afferma che nessuno debba essere battezzato, se non all’età in cui fu battezzato Cristo, o addirittura in punto di morte: sia anatema.

13. Se qualcuno afferma che i bambini, poiché non hanno la capacità di credere, ricevuto il battesimo non devono essere considerati cristiani e quindi divenuti adulti, devono essere ribattezzati; o che è meglio omettere il loro battesimo, piuttosto che battezzarli nella fede della chiesa, senza un loro atto di fede (184): sia anatema.

14. Se qualcuno afferma che questi bambini, una volta cresciuti, devono essere interrogati, se intendono confermare quello che i padrini, quando furono battezzati, promisero a loro nome, e che qualora rispondessero negativamente, devono essere lasciati padroni di sé stessi e non devono esser costretti alla vita cristiana con altra pena che con l’allontanamento dall’eucarestia e dagli altri sacramenti, fino a che non si ricredano: sia anatema. 
 
 
Note 
 
178. Cfr. AGOSTINO, In Io. evang., V, 18 (C Chr 36, 51); Ench. 48 (PL 40, 255 seg.); cc. 39 e 135 D, IV. de cons. (Fr 1, 1375 e 1406).
179. Cfr. c. 5, X, III, 42 (Fr 2, 647).
180. 
Gv 3, 5.
181. Cfr. c. 9, X, V, 7 (Fr 2, 780).
182. Cfr. AGOSTINO, 
Contra ep. Parm., II, 13 (CSEL 51, 77-79); C. I, q. 1 (Fr 1, 393).
183. Cfr. 
Gv 3, 5; AGOSTINO, De peccat. meritis, I, 23 (CSEL 60, 32-33): c. 142, D. IV, de cons. (Fr 1, 1408).
184. AGOSTINO, 
De peccat. meritis, I, 25 (CSEL 60, 35-37); c. 139, D. IV, de cons. (Fr 1. 1407). 
 

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