CORSIA GIOVANI E' TUTTO NUOVO!

Cari lettori, abbiamo il piacere di ufficializzare l'aggiornamento di Corsia Giovani, il blog della Corsia dei Servi.

Non si tratta soltanto di un vero e proprio restyling grafico che renderà sempre più piacevole la visita e la lettura dei vari post; la novità vera e più importante riguarda i contenuti, e cioè la sostanza: Corsia Giovani si specificherà nella formazione di base per chi intende conoscere (e incominciare ad approfondire) la dottrina cattolica.

Questa è la  missione che caratterizza il blog e che intende perseguire, come risulta chiaramente nell'atto di consacrazione alla Madonna Immacolata, avvenuto l'8 dicembre 2014: divenire strumento  per rafforzare, difendere e diffondere la sana dottrina cattolica a tutti coloro che sono alla ricerca della vera fede in nostro Signore Gesù Cristo!

Corsia Giovani si rivolge in modo speciale ai giovani: dai più piccoli (con articoli di catechesi a loro dedicati) ai più grandi e adulti (con la posssibilità di postare commenti e riflessioni).

Il blog, in costante aggiornamento, sarà dinamico, ricco di sorprese e iniziative (in collaborazione con corsiadeiservi.it). 

Inviamo un sentito ringraziamento e un caloroso saluto a tutti i nostri giovani lettori: che la Madonna ci protegga e avvolga tutti col suo candido Manto!   
Ad maiorem Dei gloriam!


La Redazione

RILEGGIAMO IL CONCILIO DI TRENTO - 1/LA PROFESSIONE DI FEDE

Diciannovesimo concilio ecumenico della storia della Chiesa cattolica, il Concilio di Trento, chiamato anche Concilio Tridentino, viene aperto nel 1545 e chiuso nel 1563 dopo diverse interruzioni (25 sessioni): I-VIII sessione a Trento 1545-47; IX-XI sessione a Bologna 1547, tutte sotto Papa Paolo III [1534-1549]; XII-XVI sessione a Trento 1551-52 sotto Papa Giulio III [1550-1555]; XVII-XXV sessione a Trento sotto Papa Pio IV [1559-1565]. Il concilio sancisce la cosiddetta Controriforma, vale a dire la riforma della Chiesa cattolica, e definisce la reazione rispetto alle dottrine eretiche del luteranesimo e del calvinismo diffuse in seguito alla Riforma protestante. Il Concilio di Trento rappresenta un evento chiave per la storia del cattolicesimo, al punto che ancora oggi l’aggettivo “tridentino” viene spesso utilizzato per definire alcuni aspetti peculiari che la Chiesa cattolica ha ricevuto in eredità da tale concilio.

SESSIONE I (13 dicembre 1545)
(Decreto di inizio del concilio).

Reverendi Padri, credete opportuno, a lode e gloria della santa e indivisa Trinità, Padre, Figlio e Spirito santo, per l’incremento e l’esaltazione della fede e della religione cristiana, per l’estirpazione delle eresie, per la pace e l’unione della chiesa, per la riforma del clero e del popolo, per la repressione e l’estinzione dei nemici del nome cristiano, decretare e dichiarare aperto il sacro, generale concilio tridentino? [Risposero: sì].
(Indizione della futura sessione).
E poiché è già prossima la solennità della natività del signore nostro Gesù Cristo e seguiranno le altre festività del termine e dell’inizio dell’anno, credete bene che la prima futura sessione del concilio si debba tenere il giovedì dopo l’Epifania, che sarà il giorno 7 gennaio dell’anno del Signore I546? [Risposero: sì].

ELEMENTI DI CATECHESI - 11: I MISTERI PRINCIPALI DELLA FEDE PROFESSATI NEL CREDO

Che cosa è il mistero?
Mistero è una verità del tutto superiore ma non contraria alla ragione, che crediamo perché Dio l’ha rivelata.

Mistero significa “cosa nascosta, sconosciuta, incomprensibile”. Nessuna intelligenza umana o angelica potrà mai comprendere, ad esempio, come in un solo Dio vi possano essere tre persone uguali e distinte, e come ciascuna sia Dio. E’ un mistero che si deve credere, ma che nessuna creatura può capire.
Alcuni misteri rivelati ma che restano incomprensibili sono, ad esempio, l’Unità e Trinità di Dio, l’Incarnazione, la maternità verginale di Maria.
Benché incomprensibile, e quindi superiore alla ragione umana, il mistero non le è contrario.

RIFLETTO
:
La Santissima Vergine è il modello perfetto della nostra fede. Appena ebbe conosciuto i divini disegni su di lei ed ebbe la risposta che le spiegava come la divina maternità avrebbe reso più fulgido il giglio della verginità, diede il suo umile e irrevocabile consenso: “Ecco l’ancella del Signore; si faccia di me secondo la tua parola” (Lc 1, 30)

Noi siamo sicuri che Dio, come infinita Sapienza e Bontà, non ci può ingannare: per questo crediamo fermamente a tutto ciò che Egli ci ha rivelato.

IL QUARTO DEI RE MAGI

In Occidente generalmente si ritiene che i Re Magi, che andarono ad adorare Gesù Bambino, siano stati tre: Gaspare, Melchiorre, Baldassarre; in Oriente invece ne annoverano un quarto. Sapiente, ricco e generoso, aveva anch’egli aspettato la stella profetizzata ed al suo apparire si era, come gli altri, messo in viaggio, ma mentre i primi arrivarono in tempo per adorare Gesù nella culla, egli giunse tardi, assai tardi a Gerusalemme.

Non per colpa sua, che anch’egli seguiva fedelmente per monti e per piani la sua guida. Ma la sua stella spesso ed insistentemente si fermava. Si fermava ogni qualvolta sul suo cammino si incontrava qualche miseria da lenire e qualche dolore da confortare. Ed il quarto si fermava anche lui. Qua vi era un povero viandante affamato, ed il quarto si fermava per offrirgli un po’ di pane; là vi era un pellegrino assetato, ed il quarto si fermava per dargli un po’ d’acqua; altrove vi era un pezzente lurido e stracciato che tremava per il freddo, ed il quarto si fermava per rivestirlo del suo mantello; altrove vi era un uomo afflitto che lacrimava, ed il quarto si fermava per consolarlo con parole di pace e di speranza. Poi incontrò ignoranti e si fermò ad istruirli, incontrò schiavi e, pagando il loro riscatto, si fermò a spezzarne le catene.

Così per molti anni, per trentatré anni! tanto durò il viaggio.
Perciò giunse molto tardi a Gerusalemme, ove la sua stella disparve.
Ansioso, si mise ad interrogare la gente del luogo:
“Avete visto il Re annunciato dalla stella? Sapete dirmi dov’egli sia?”.

NEI PASTORI VI SONO TUTTI I REQUISITI RICHIESTI PER ESSERE ADORATORI DEL VERBO

Dice Gesù:
“I pastori sono i primi adoratori del Corpo di Dio. E in loro vi sono tutti i requisiti richiesti per essere adoratori del Corpo mio, anime eucaristiche.
Fede sicura: essi credono prontamente e ciecamente all’Angelo.

Generosità: essi danno tutta la loro ricchezza al loro Signore.

Umiltà: si accostano a dei più poveri, umanamente, di loro, con modestia di atti che non avvilisce, e si professano servi loro (Maria SS. e S. Giuseppe).

Desiderio: quanto non possono dare a loro, si industriano a procurare con apostolato e fatica.

Prontezza di Ubbidienza: Maria desidera sia avvertito Zaccaria ed Elia (il pastore) va subito. Non rimanda.

Amore, infine: essi non sanno distaccarsi di là (dalla capanna) e tu dici: “lasciano là il loro cuore”. 

Ma non bisognerebbe fare così anche col mio Sacramento?

IL GRANDE MISTERO DI FEDE E DI AMORE

E’ nel Santo Vangelo che troviamo descritta con parole semplici e comprensibili a tutti, la storia meravigliosa della nascita di Gesù Bambino.
Questo libro non è come tanti altri scritti da mano d’uomo, destinati a passare di moda ed a scomparire col trascorrere dei secoli, essendo opere tutte terrestri e le parole che li compongono di quelle che passeranno. Il santo Vangelo non è opera solamente terrestre perché scritta da quattro Evangelisti; non appartiene alla letteratura umana ma divina, e la sua scomparsa non è pensabile neppure quando tutto sulla terra sarà distrutto perché il Vangelo è la storia di Dio che si è fatto Uomo tra gli Uomini per dimostrare con tutta la Sua vita terrena, dalla grotta di Bethleem fino al Calvario, che ama ciascuno di noi infinitamente più di quanto noi stessi sappiamo amarci. ma, affinché la lettura di questo preziosissimo libro possa saziarci l’anima con la soavità di quest’Amore infinito, dobbiamo leggerlo con cuore semplice e puro.

L’Incarnazione
Dio che si fa uomo! E’ uno dei misteri più alti della nostra Religione.
Il tempo predetto dai Profeti era giunto. La donna ebrea andava a marito nella speranza di divenire la madre del Messia. Però Iddio fin dall’eternità aveva già scelto la persona degna di dare al mondo il Salvatore. L’aveva arricchita di ogni grazia; era Maria Vergine, della stirpe di Davide, dimorante a Nazareth, in Galilea. Iddio, avendo dato alla creatura umana la libertà, rispetta questo dono e non obbliga alcuno a fare il bene. Rispettò perciò la libertà di Maria Vergine e prima di farsi uomo aspettò il suo “Sì”.

SANTA BERNADETTE, IMITATRICE DELL'IMMACOLATA

Per tutta la vita santa Bernadette Soubirous cercò di assomigliare il più possibile alla Vergine Immacolata, che lei vide, ascoltò, amò. Fin dall’inizio delle apparizioni ella si trova implicata in una situazione del tutto paradossale: lei, che non sa né leggere, né scrivere e comprende soltanto il patois, si fa portavoce di un avvenimento soprannaturale, che fa eco in tutto il mondo. Bernadette che, dall’11 febbraio al 16 luglio 1858, aveva assistito a 18 apparizioni dell’Immacolata Concezione nella grotta di Massabielle, riesce a sbaragliare tutti: subisce numerosi interrogatori ufficiali perché è sospettata di impostura.

Vogliono farla crollare, affinché cessi quell’incontrollato flusso di persone alla grotta delle guarigioni… Ma sono tutti sconcertati dalla sua limpidezza. Le sue risposte alla santa Giovanna d’Arco schivano tutte le trappole: non si confonde mai e non si contraddice. Scriverà di lei Monsignor Bertrand-Sévère Laurence, Vescovo di Tarbes, nella Lettera pastorale del 18 gennaio 1862: «Chi non ammira, avvicinandola, la semplicità, il candore, la modestia (…)? Mentre tutti parlano delle meraviglie che le sono state rivelate, solo lei mantiene il silenzio; parla soltanto quando viene interrogata (…) alle numerose domande che le vengono poste, dà, senza esitare, risposte nette, precise, pertinenti e piene di convinzione. (…) Sempre coerente, nei vari interrogatori a cui è stata sottoposta, ha mantenuto tutte le volte la stessa versione, senza togliere o aggiungere nulla».