ELEMENTI DI CATECHESI - 1: DIO (prima parte)

Chi è Dio?
Dio è l’Essere Perfettissimo Creatore e Signore del cielo e della terra.

Per comprendere pienamente chi è Dio dovremmo avere un’intelligenza infinita ed essere Dio. Le cose che noi vediamo hanno l’essere, ma non sono l’essere stesso. Dalla minuscola formica all’angelo splendente, tutte le cose esistono perché Dio ha dato loro l’essere, l’esistenza, le perfezioni; hanno l’essere, la bontà, la bellezza, cioè esistono, sono belle e buone, ma non sono l’essere, la bellezza, la bontà, poiché ricevute da Dio.
Sopra tutte le cose finite deve esistere Qualcuno (che noi chiamiamo Dio), che non solo possiede, ha l’essere, la bellezza, la bontà e tutte le altre perfezioni, ma è l’Essere, la Bellezza, la Bontà, la Potenza, la Sapienza e tutte le altre perfezioni.
Dio, Essere perfettissimo, non riceve nulla da nessuno.
Tutto ciò che è, lo è per se stesso; le altre cose ricevono tutto e sono create da Lui. Perciò è il Maestro, la Via, la Verità e la Vita, cioè il modello, la fonte e il termine di tutte le cose perfette, vere e viventi.

RIFLETTO:
Esiste Dio? La sua esistenza è una questione religiosa o scientifica?
La conoscenza di Dio è sicuramente una questione religiosa, se si intende per “questione religiosa” un problema di fede; ma è anche una questione scientifica, poiché la filosofia è una scienza e la nostra intelligenza, filosofando, arriva a questa verità.
L’insegnamento che la Chiesa dà su Dio è un insegnamento teologico, ossia, è composto da verità su Dio che la Chiesa sostiene come rivelate (sia perché sono contenute nella Sacra Scrittura, sia perché sono state sufficientemente rivelate nella tradizione e definite come tali dal magistero della Chiesa), e anche da verità alle quali la nostra intelligenza può accedere muovendo dalle sue forze naturali.
Alcune di queste verità non sono scientificamente raggiungibili poiché oltrepassano la capacità del nostro intelletto; sono così chiamate “misteri intrinsecamente soprannaturali”, e come tali possono essere conosciuti solamente da Dio (per esempio il mistero della Trinità, del peccato originale, dell’Incarnazione di Dio e della sua opera redentrice). La scienza non può raggiungerle con il proprio metodo, poiché questo parte dalle cose naturali e si eleva alla conoscenza delle cause attraverso procedimenti naturali e con la forza che gli dà la sola umana ragione naturale. Però strettamente parlando la scienza non può né rifiutarle né contraddirle ammesso che, proprio per definizione, sfuggono al suo campo. Un cieco non può vedere i colori, ma non può nemmeno dire che non ci siano, né che quello che io vedo bianco è verde, ammesso che non ha la capacità per captarli, sfugge alla sua facoltà. Un sordo non può ascoltare i suoni, né può dire che un’orchestra è stonata, poiché il mondo dei suoni è a lui sconosciuto. La scienza, pertanto, cessa di essere scienza se si mette in un campo che non è il suo. Il problema di Dio (se Dio esiste o no) è il più universale dei problemi, al punto tale che ogni uomo se lo pone, sia da vecchio che da giovane, sia poeta, soldato, artigiano, contadino o filosofo, sia uomo o donna.
E si dichiari come si dichiari: ateo, agnostico o credente; infatti l’ateo è chi davanti a tale considerazione si è corrotto fino alla negazione di Dio; l’agnostico è colui che ha desistito nel suo cammino e il credente è colui che è arrivato al porto.


Che significa perfettissimo?
Perfettissimo significa che in Dio è ogni perfezione, senza difetto e senza limiti, ossia che Egli è potenza, sapienza e bontà infinita.

Le creature possono essere perfette, ma non perfettissime, perché non sono in grado di avere tutte le perfezioni, né di averne alcuna in sommo grado. Solo Dio è perfettissimo e quindi ha il primato magisteriale, perché:  
  1. ha tutte le perfezioni degli esseri creati 
  2. in Lui vi sono tutte le perfezioni possibili
Le nostre perfezioni non sono senza difetto e senza limiti. Sono difettose: noi non conosciamo tutto e quel poco che conosciamo, lo conosciamo male; la nostra potenza non può fare tutto. Sono inoltre limitate nel numero. Infatti non possediamo molte perfezioni, come l’eternità di origine, l’immortalità, ecc.
Invece le perfezioni di Dio sono senza difetto e senza limiti. Se gliene mancasse anche solo una, o la possedesse in modo imperfetto, non sarebbe infinito, e quindi nemmeno Dio.
Dio non solo ha, possiede le perfezioni, ma è tutte e ciascuna delle sue perfezioni.


Che significa Creatore?

Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose.

Creare significa fare qualche cosa che prima non c’era; fare dal nulla e con nulla, senza mezzi. Per trarre gli esseri dal nulla si richiede una potenza infinita, propria di Dio solo. Egli solo può creare. Tutte le creature assieme non riuscirebbero a creare un granello di sabbia, in tutta l’eternità.
L’universo esiste forse da tutta l’eternità? No. Tutto ciò che non è infinito ha avuto un principio e finirà. Chi dunque ha dato origine alle cose? Forse il caso? Il caso è disordine e confusione. Da un ammasso di pietrame non sorgerà mai un edificio. Nel mondo invece vi è un ordine mirabile, dal succedersi del giorno, della notte e delle stagioni, ai movimenti degli astri del cielo, all’uomo e all’angelo, tutto è ordine meraviglioso, che suppone un’Intelligenza e una Potenza creatrice e ordinatrice.
Tutte le cose hanno principio da Dio per creazione.


Che significa Signore?
Signore significa che Dio è padrone assoluto di tutte le cose.

Signore significa “padrone” e indica colui che comanda e non riceve ordini da nessuno. L’artista è padrone del quadro che ha dipinto, il falegname del mobile che ha fabbricato. Dio è Signore e padrone assoluto delle cose perché le ha create e continua a esercitare il suo potere conservandole e governandole per via delle leggi naturali e morali.

LE CINQUE VIE PER PROVARE L’ESISTENZA DI DIO:
San Tommaso d’Aquino espose con estrema chiarezza cinque “vie” (poiché sono itinerari attraverso i quali la mente arriva all’esistenza di Dio) per dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio:

  1. la via del movimento _ Ogni movimento suppone un motore; ma così come non si può supporre una serie infinita di motori che si comunichino il movimento l’uno all’altro, ammesso che un numero infinito è tanto impossibile quanto un bastone senza estremità, occorre arrivare necessariamente ad un essere primo che comunichi il movimento senza averlo ricevuto; occorre arrivare ad un primo motore immobile. Orbene, questo primo essere, questa causa prima del movimento, è Dio, colui che con giustizia riceve il nome di Primo Motore dell’universo.
  2. la via della causalità efficiente _ E’ un fatto indiscutibile che nel mondo ci sono esseri viventi che non sono esistiti sempre, ma hanno cominciato ad esistere; ad esempio, qualsiasi persona umana. Ogni persona ha ricevuto la vita dai propri genitori, e questi dai loro, e così via. Orbene: è impossibile prolungare fino all’infinito la lista dei nostri trisavoli. E’ inevitabile arrivare ad un primo essere vivente che sia il principio e l’origine di tutti gli altri. Soppresso il primo, rimangono soppressi automaticamente il secondo, il terzo e tutti gli altri; da ciò si dovrebbe concludere che gli esseri viventi presenti non esistono realmente, il che è ridicolo e assurdo. Quindi esiste un Primo Vivente che è la causa e l’origine di tutti gli altri, ed è semplicemente Dio.
  3. la via per la contingenza degli esseri _ La contingenza delle cose del mondo ci porta con tutta certezza alla conoscenza dell’esistenza di un Essere Necessario che esiste per sé stesso, che chiamiamo Dio. Un essere contingente è un essere che esiste, ma potrebbe non esistere; tali sono tutti gli esseri corruttibili dell’universo. Un essere necessario è un essere che esiste e non può smettere di esistere. Dunque è impossibile che tutte le cose contingenti siano sempre state, perché ciò che può non essere, un tempo non esisteva. Se dunque tutte le cose esistenti in natura sono tali che possono non esistere, in un dato momento niente ci fu nella realtà. Ma se questo è vero, anche ora non esisterebbe niente, perché ciò che non esiste, non comincia ad esistere se non per qualche cosa che è. Bisogna giungere all’esistenza di un essere che sia di per sé necessario, e non tragga da altri la propria necessità, ma sia causa di necessità agli altri. E questo essere tutti lo chiamano Dio.
  4. la via per i distinti gradi di perfezione _ Partendo da un fatto sperimentale completamente certo ed evidente - l’esistenza di diversi gradi di perfezione negli esseri -, la ragione naturale risale alla necessità di un essere perfettissimo che abbia la perfezione in grado massimo, ossia che ce l’abbia per la propria essenza e natura, senza averla ricevuta da nessuno, e che sia, per questo, la causa o l’origine di tutte le perfezioni che troviamo in gradi molto diversi in tutti gli altri esseri. Orbene: questo essere perfettissimo, origine e fonte di ogni perfezione, è proprio quello che chiamiamo Dio.
  5. la via per la finalità e l’ordine dell’universo _ Se non esiste un Creatore infinitamente saggio e potente, l’ordine dinamico che presiede tutto il cosmo, dalle galassie fino alle abitudini delle api, si deve attribuire al caso. Non c’è una soluzione intermedia. E’ così che il caso non spiega in nessun modo questo ordine. Pertanto, esiste quel Creatore di saggezza e potere infiniti. 


(Veronica Tribbia - Dal Catechismo di San Pio X e dal testo Le verità rubate) 

PADRE PIO AI FIDANZATI


Padre Pio, come curava gli sposi e li aiutava a risolvere i loro problemi, così si comportava con i fidanzati. Faceva propri i loro problemi.

Un giovane, nativo di Rovigo, di circa 25 anni, orfano di padre e con la madre miracolata da Padre Pio, decide di sposarsi, ne parla con la madre che lo consigla di avvicinare prima Padre Pio e di consigliarsi sulla ragazza.
Scese allora da Padre Pio, si confessò, presentò la foto della ragazza e si sentì dire: «Questa non fa per te».
Risposta amara da digerire.
Con fatica la lascia e successivamente parla a sua madre di una seconda ragazza, «conosciuta in chiesa», iscritta all'associazione cattolica.
La madre ancora lo convince a ritornare da Padre Pio. Dapprima resiste ma poi va e Padre Pio ripete la prima sentenza.
Il giovane è sconvolto: «Allora, Padre, se mi devo fare frate, me lo dica subito». «No, la tua famiglia te la formerai».
Come proseguirono le sue vicende?
La prima fidanzata, due anni dopo, morì. La seconda si sposò, ma poi disfece la sua famiglia. Lui, con una terza ragazza, formò la propria famiglia allietata da soddisfazioni, lavoro e dalla nascita di diversi figli.

Talvolta il Padre, ai fidanzati, svelava ciò che il suo occhio spirituale vedeva in Dio, oppure si limitava a dare indicazioni. Cercava sempre di coscientizzarli sulla vocazione alla famiglia, mentre oggi solitamente si punta di più all'amore umano.

Regola d'oro era che l'uno e l'altra dovevano essere:

a) di vita cristiana, credenti e praticanti;

b) che lui avesse lavoro garantito e che lei fosse amante della casa;

c) che godessero buona salute;

d) che si piacessero e si volessero veramente bene scambievolmente.


Padre Pio aiutava, guidava, guariva, incanalava verso il bene, senza mai stancarsi, infondendo fiducia, pur difendendo e presentando la legge divina in tutta la sua ampiezza.

Non può essere dimenticato, infine, che proprio per la sua fedeltà alla difesa della legge di Dio contro i corrotti e i corruttori, Padre Pio subì quella che, dagli storici, viene definita la prima persecuzione (1922-1933). Egli mai permetteva al penitente di venire a compromesso con ciò che è intrinsecamente perverso.

(sanpiodapietrelcina.org) 

INIZIATIVA DI CORSIA GIOVANI: CONSACRAZIONE PERSONALE ALLA MADONNA

L'8 dicembre 2014, in occasione della Consacrazione a Maria Santissima di Corsia Giovani, sarà possibile, per quanti lo volessereo, consacrarsi personalmente alla Madonna, previa preparazione mensile seguendo il programma di seguito indicato. La Consacrazione avverrà al termine della S.Messa di lunedì 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione. Per ulteriori informazioni, scrivere alla Redazione.

Il mese di preparazione alla consacrazione suggerito dal Montfort intende essere un richiamo per tutta la vita: si tratta, quindi, di un impegno ascetico che ci deve accompagnare sempre. Del mese, il Santo offre una traccia suddivisa in quattro tempi. Un tempo, per liberarsi dallo spirito del mondo: occorre preparare il terreno, rivoltare le zolle. Diremmo, con linguaggio evangelico, che non si può mettere il vino nuovo in otri vecchi (cfr. Mt 9,17).

Segue una settimana finalizzata alla conoscenza di sé ed al pentimento dei propri peccati. Le due settimane finali tendono ad una conoscenza migliore di Maria e di Gesù: conoscenza che, per sua natura, dovrebbe portare a convinzioni profonde, ad assimilare ed interiorizzare i princìpi di fede a tal punto da segnare una svolta nella nostra vita.

Consacrazione In forma Personale


La consacrazione mariana è una rinnovazione della consacrazione battesimale, quindi un rinnovo delle promesse battesimali. "Poiché tutta la nostra perfezione consiste nell'essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo, la più perfetta di tutte le devozioni è senza dubbio quella che ci conforma, unisce e consacra più perfettamente a Gesù Cristo. Ora, essendo Maria, tra tutte le creature, la più conforme a Gesù Cristo, ne segue che, tra tutte le devozioni, quella che consacra e conforma di più un'anima a Gesù Cristo Signore è la devozione alla Santa Vergine, sua Madre e che più un'anima sarà consacrata a Maria, più lo sarà a Gesù Cristo. E' per questo che la perfetta consacrazione a Gesù Cristo non è altro che una perfetta e totale consacrazione di se stessi alla Santa Vergine, che è la devozione che io insegno; o, in altre parole, una perfetta rinnovazione dei voti e delle promesse del santo battesimo."

Dopo aver letto il Trattato si consiglia di procedere inquadrando il mese di preparazione alla consacrazione. Si procede con le varie settimane di preparazione seguendo le riflessioni della settimana e recitando le preghiere previste. A conclusione del mese è prevista la confessione.

Terminato il periodo di preparazione (le quattro settimane), si può fare la consacrazione in forma individuale. San Luigi Maria dà queste indicazioni (cfr. VD 231-232):

INTERVISTA AL DIRETTORE


Riscossa Cristiana parla di noi! - Il sito diretto da Paolo Deotto intervista il direttore di Corsia Giovani, Veronica Tribbia


Che cos’è “Corsia Giovani”?

Corsia Giovani è un blog messo a disposizione dei giovani cattolici finalizzato all’approfondimento della sana dottrina cattolica e alla riflessione sulle varie tematiche di attualità giovanile.

Questo progetto “vuole indicare, attraverso la nostra sincera testimonianza e viva fede, la giusta strada a tutti quei ragazzi che l’hanno persa; vuole diventare un gruppo concreto di giovani cattolici amanti di Dio e della Tradizione della Santa Chiesa Cattolica; vuole accrescere in noi l’amore verso Dio, Maria Santissima e i Santi grazie alla direzione spirituale di un Sacerdote; vuole riflettere e far riflettere, attraverso gli insegnamenti di Gesù, riguardo a tanti argomenti del mondo dove vuole sempre prevalere il laicismo, il disprezzo per la fede e l’ipocrisia”.

In che modo intendete realizzare questo gruppo di ragazzi?

Il blog, oltre ad offrire valide tematiche di attualità su cui poter riflettere, dà ai ragazzi la possibilità di scrivere un loro commento, una propria opinione o giudizio. In questo modo, è possibile creare un vivace scambio di idee tra i giovani partecipanti, che avranno il compito di trovare insieme la verità su questo o quell’argomento: un vero laboratorio di pensiero finalizzato alla salvaguardia della Fede cattolica. Inoltre, a tutti i ragazzi di Corsia Giovani verranno proposti incontri e particolari attività per ritrovarsi tutti insieme.

Come vi è venuta l’idea di creare questo blog?

In questi tempi, essere un buon cattolico significa molto spesso combattere contro quella che è la mentalità del mondo per non perdere la propria fede; soprattutto per i giovani, discernere ciò che è bene e ciò che è male diviene un’impresa difficile in questa società così ambigua: dove si trova la verità? cosa è giusto e cosa è sbagliato? davvero la realtà è relativa a se stessa?

Senza una giusta conoscenza della propria fede, questa diventa una battaglia insostenibile per un giovane che vuole conservare la sua cattolicità. Questo blog è nato dall’idea di offrire ai ragazzi di oggi un efficace aiuto per mantenere la propria fede in Cristo, per conservarla e anzi rafforzarla, senza cadere nel relativismo o nell’ipocrisia.

Cosa si prefigge di raggiungere Corsia Giovani rivolgendosi in modo particolare ai giovani d’oggi?

Innanzitutto la presa della consapevolezza che la vita, nonostante le distrazioni di ogni tipo, rimane il terreno di lotta tra Dio e il Maligno; questo perché la natura dell’uomo, piaccia o meno, è corrotta e ferita, sicché non è possibile sottrarsi al mistero della Grazia e del male: in base al nostro comportamento, noi scegliamo di schierarci dalla parte di Dio o del Nemico.

Se dunque la realtà del vivere è quella appena descritta, dobbiamo riflettere, soprattutto a livello giovanile, dove e in che modo attingere a quella forza divina per superare e vincere tale lotta, nonostante le proprie fragilità e difficoltà messe sotto torchio da una società sempre più cinica e meschina. Dove e come imbattersi nella Grazia, in che modo riconoscerLa, quale segreto lega la Grazia divina alla vita umana affinché questa diventi motivo della propria salvezza?

Padre Pio disse che la vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci... ma per iniziare a combattere è bene focalizzare un punto: l’inizio della salvezza è la conoscenza del peccato (Seneca). Del resto, soprattutto in questi tempi, troppo spesso ci si dimentica che ciascun essere umano si realizza solamente in relazione con Dio. In caso contrario, privi dello spessore interiore generato dalla relazione col divino, si diventa preda della mediocrità dilagante, della superficialità assunta a sistema di vita. 

LETTERA APERTA AI GIOVANI

Cari giovani,
essere veramente cattolici non vuole dire soltanto credere nei misteri principali della fede, ma significa anche essere pronti a sostenere e a diffondere il Vangelo - così come ci ha ordinato Nostro Signore Gesù Cristo - ad ogni sua creatura, che Egli ama immensamente.

Il vero cattolico infatti ama Dio senza misura, crede con viva fede nelle verità che Dio ha rivelato, vive nel rispetto dei Comandamenti del suo Signore e afferma la sua fede con umiltà e coraggio.

Specialmente, cari giovani, testimoniare la nostra fede è un mezzo efficacissimo di conversione: impariamo dai santi martiri che ottennero non solo il Gaudio Eterno, ma anche innumerevoli conversioni di anime dando la vita in difesa della Verità!

Gesù ha detto: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”: essere cattolici significa essere nella Verità e questa nostra consapevolezza ci dona la pace di Dio.

Oggi la società - in modo particolare la gioventù - è ammalata di quella malattia che è la CRISI DELLA VERITA’: ha perso la fede e ha smarrito la via, e non ha più il discernimento del vero dal falso.

Giovani della Corsia, questo blog (costola della Corsia dei Servi) vuole indicare, attraverso la nostra sincera testimonianza e viva fede, la giusta strada a tutti quei ragazzi che l’hanno persa; vuole diventare un gruppo concreto di giovani cattolici amanti di Dio e della Tradizione della Santa Chiesa Cattolica; vuole accrescere in noi l’amore verso Dio, Maria Santissima e i Santi grazie alla direzione spirituale di un Sacerdote; vuole riflettere e far riflettere, attraverso gli insegnamenti di Gesù, riguardo a tanti argomenti del mondo dove vuole sempre prevalere il laicismo, il disprezzo per la fede e l’ipocrisia.

Giovani soldati di Cristo, combattiamo le tentazioni del mondo come fecero i Santi: con sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza, di perdono ma soprattutto di carità, vincolo della perfezione; “La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di Lui a Dio Padre.” (Epistola S. Paolo Ap. ai Colossesi, 3, 12-17).

Nella più sincera speranza che questo progetto diventi per noi un saldo punto di riferimento nel rafforzamento della fede, vogliamo affidare alla nostra Santissima Madre tutti i giovani cattolici che seguiranno e si impegneranno nella realizzazione di Corsia Giovani, in attesa della sua Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

Veronica Tribbia